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Quanti appassionati Apple ci sono in Italia e nel mondo? Molti, ma c’è solo un Museo che è in grado di accogliere gli oggetti raccolti con tanta passione e dedizione, e conservarli nel tempo: il Museo Apple di Savona.

Veniamo a conoscenza – grazie ad un amico comune – di una raccolta di oggetti funzionanti e perfettamente catalogati da parte di Matteo Vitali, a Milano. Un lavoro di anni di passione, principalmente svolto da papà Gianenrico, il cui frutto è alla ricerca di una nuova casa.

La risposta del Museo è pronta: il materiale – tutto in perfetto ordine, catalogato e rigorosamente funzionante – viene in parte esposto, in parte accolto nei magazzini, dove continuerà ad essere preservato.

Ci scrive Matteo: “Mio papà, Gianenrico Vitali, è stata una persona con una grande passione per la tecnica e la tecnologia. Non ricordo bene quando è iniziata, ma fin dai primi anni ’80 ho ben impressa nella mente l’immagine di papà che tornava a casa con queste strane (all’epoca) scatole di plastica con una tastiera e un monitor scuro con lettere e numeri verdi.

Nel corso degli anni sono arrivati altri computer, a cominciare dal Macintosh Plus e SE/30, che venivano trasportati in grandi borsoni, passando per i primi PowerBook; poi le plastiche seriose sono diventate colorate e trasparenti, e con gli iMac arrivò anche iMovie e mio papa scoprì un nuovo hobby, felice di poter montare i video delle vacanze e recuperare anche quelli su supporti analogici (come le Olimpiadi del ’72 alle quali fu presente come spettatore).

La passione per i Mac è stata così forte che la mela morsicata lo accompagnava anche al lavoro: così mentre a casa la creatività passava attraverso gli effetti video e gli album fotografici di iPhoto, al lavoro il buon MacOS lo supportava con i database di FileMaker e i fogli di calcolo di Excel.

Riuscì anche a convincere diversi amici a comprare i Mac, aiutandoli nella loro transizione da Windows e accompagnandoli nella scoperta del nuovo mondo informatico.

E naturalmente anche io non sono stato immune al fascino della mela, condividendo con lui momenti tecnici, dietro magari a qualche nuovo software o aggiornamento, e momenti più spensierati cercando lo stile giusto per un album di foto o la musica giusta per un filmato.

Arrivato alla pensione, non poteva dimenticare tutti quei compagni di viaggio e allora decise, chiedendo ad amici e lottando a colpi di rilancio su eBay, di acquisire diversi Mac per costruire un piccolo, personale, Apple Museum, pulendo tutti i computer, installando e aggiornando macOS per essere sicuro che tutti fossero funzionanti e operativi, oltre ad essere orgogliosamente esposti.

Oggi quella collezione arriva qui, nel museo All About Apple, un luogo dove sono sicuro la passione di mio papà sarà ben apprezzata.”